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I pensieri della nostra oca vanitosa

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I pensieri della nostra oca vanitosa

Mentre Silvietta, seduta sul sasso del nostro laghetto, stava studiando la Sua poesia sull’oca…

“Penso e ripenso: «Che mai pensa l’oca
gracidante alla riva del canale?

Pare felice! Al vespero invernale
protende il collo, giubilando roca.
Salta starnazza si rituffa gioca:

né certo sogna d’essere mortale
né certo sogna il prossimo Natale
né l’armi corruscanti della cuoca. (Guido Gozzano)”

… ecco comparire “l’oco Carlotto” che tutto impettito guardava, un po’ stizzito, la bella bambina che stava studiando, proprio nel suo posto preferito…

Il laghetto era l’unico luogo in cui poteva ammirare la sua maestosità e la sua bellezza, oltre a farsi una bella scorpacciata di pesciolini rossi che il suo padrone aveva, gentilmente offerto!!!

Iniziò a camminare sulla sponda del laghetto, allargando le ali, storgendo il collo a destra e sinistra, avvicinando il suo bel musetto a filo d’acqua per vedere la sua immagine riflessa. Silvietta, incuriosita e con un certo timore, iniziò ad osservare la simpatica bestiola che con molta vanità si specchiava nel piccolo laghetto e, con molto stupore, le sembrò di udire che dicesse con fare altezzoso e fiero:”sono l’oco Carlotto il Magnifico”…

Infastidito dalla presenza di Silvietta, Carlotto immerse il musetto sott’acqua e addentò un pesciolino, sperando che la presenza della bambina venisse meno, invece, Silvietta, balzò nel laghetto a difesa del pesciolino, spaventato Carlotto aprì la bocca e lasciò cadere la sua preda. Iniziò una simpatica guerra di spruzzi tra i due … Silvietta lanciava con le mani l’acqua a Carlotto e lui immergendosi nel laghetto, restituiva gli spruzzi immergendo la testa sott’acqua e sbattendo le ali…

I due si divertirono un mondo… fino a quando la mamma di Silvietta sbucò da dietro l’angolo e, per poco non le prese un coccolone quando la scena le si presentò davanti. Mamma Sonia iniziò ad urlare mentre Sivietta e Carlotto, spaventati, con un balzo uscirono dal laghetto.

Carlotto si scrollò l’acqua di dosso e il suo piumaggio risultò liscio ed asciutto come uscito da un salone di bellezza e, con portamento fiero ed altezzoso iniziò a correre dietro Sonia che aveva interrotto i loro giochi; Silvietta rimase sulla sponda del laghetto bagnata fradicia, con i boccoli arruffati e infangati… in pratica, un “piccolo e brutto anatroccolo” in confronto al suo nuovo amico ma, sorridente nel vedere sua mamma scappare rincorsa da Carlotto!!!